Lolo de l'Anhel 2020

70% Carignan, 15% Syrah, 15% Grenache noir, 5% Mourvèdre
Terreni ghiaiosi argillosi-calcarei, vigneti terrazzati, 200-225m slm
Vendemmia manuale, i grappoli vengono diraspati e pigiati
Fermentazione spontanea da 10 a 20gg
Leggera follatura manuale, fino a completa immersione del cappello di vinaccia Assemblaggio di vitigni in tino.
SO2 libera/So2 totale: 10/28 mg/l
Agricoltura biologica certificata Ecocert dal 2003 (viti coltivate senza uso di insetticidi, pesticidi di sintesi o diserbanti)

Commento SW

Il Clos de l’Ahnel, a dispetto del nome un po' altisonante, è una piccola cantina a gestione familiare e a conduzione femminile nel Corbieres (che, anche se ai più dirà poco, è l’AOC più grande del Languedoc-Roussillon e la quarta di Francia).
L’azienda si trova a metà strada tra Marsiglia e Bordeaux, con un’impostazione anch’essa di confine tra i due territori.

Nel Lolo, il vino più rappresentativo della piccola azienda di Sophie, si sente nettamente il timbro dei vitigni del sud, il fruttato rustico e tannico del Carignano, la mineralità e la spezia del Syrah, la calda maturità della Grenache e il tocco animale della Mourvedre, ma si inizia ad avvertire anche una bava di vento oceanico dell’ovest che conferisce al vino un’aria un po' snob da nobile Bordolese.
Lolo non è il classico vino provenzale schietto, sfacciato e dai facili costumi che si concede subito a tutti, ma è un prodotto che al calore del sud affianca un’anima più austera e si concede un po' alla volta.
Va annusato e assaporato a più riprese, dandogli un po' di tempo per liberarsi dell’iniziale timidezza: con un po' di calma libererà nel bicchiere un fruttato importante, rosso e caldo, supportato da una parte importante minerale e verticale, il tutto amalgamato da un sentore di artigianalità un po' cupa e contadina, che ti trasporta tra le colline ad ovest di Narbonne, i primi contrafforti dei Pirenei.
Un vino malleabile, che senza fretta si accosterà a molti abbinamenti, sia gastronomici che di razza e tipologia dei bevitori.

Luigi Papille D'Orazio